E dopo un lungo periodo di vuoto torno a scrivere su questo blog aperto eppure così personale.
Tornando a noi (a me) ho riflettuto molto e su tante cose più o meno noiose. Nel mio "pensatoio" vive un pensiero che ultimamente impone di essere raccontato. Sto parlando dell'amico. Mi sono chiesto più volte che significato abbia questa parola che per i superficiali è facile da interpretare. Cos'è l'amico? È colui che rapisce il tuo momento meno felice e lo fa a brandelli. È colui che finge che sia tutto apposto per farti stare meglio . È colui che cresce, piange e ride senza alcuna vergogna di fartelo notare. È colui a cui ti ispiri e colui che ti permette di ispirarsi a lui. È colui che ti aggredisce ogni qual volta che sbagli per il tuo bene. È la parte migliore di te, così come tu quella di lui. È l'unica persona che non ha bisogno di parole per capirti.
Beh, credo che queste più o che affermazioni siano domande. E soprattutto, se quello che ho espresso è vero allora una cosa è certa: L'amico è quello che io non ho mai avuto
